TERAMO – Le lamentele di numerosi cittadini sugli avvisi di pagamento Tari ‘salati’ che sono stati recapitati nelle abitazioni dei teramani in vista della prima scadenza rateale di oggi, 28 febbraio, hanno indotto il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, intanto a precisare che si tratta di importi decisi dal commissario prefettizio e poi che la vera portata della tariffazione 2019 sarà possibile ‘pesarla’ con il conguaglio di ottobre. Il Comune tiene intanto a precisare che il recapito in ritardo della bollettazione non impedisce al cittadino di poter versare la somma calcolata entro i 10 giorni successivi alla scadenza, senza addebito di sanzioni ed interessi, prooprio a causa del ritardo non imputabile alla loro volontà. Gli importi, viene spiegato, "sono frutto di un incremento progressivo e strutturale delle tariffe degli ultimi anni, derivante dalla viziata gestione politica dei rapporti con la Teramo Ambiente di cui i cittadini hanno pagato le conseguenze, e dall’aumento deciso dalla gestione commissariale che aveva stabilito di addebitare il 60% della tariffa totale sulle famiglie". Adesso è in fase di predisposizione il Pef 2019, le cui indicazioni si spera possano portare a calmierare la nuova tariffa della Tari: "Già al conguaglio di fine anno – aggiunge il Comune – potrebbe essere definito il costo reale della Tariffa 2019, con l’obiettivo di avviare la riduzione del peso sulle famiglie, come nella volontà dell’amministrazione".
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